“La variante delta non mi fa paura, Grillo prenderà tanti vaffa…e la politica è un cimitero”. Nuovo appuntamento insieme al Direttore di Libero Vittorio Feltri, con cui abbiamo parlato di politica, variante Delta e turismo…con un finale a sorpresa che scoprirete solo nella prossima puntata.
Bentrovati ad una nuova puntata di “parola al direttore”, naturalmente sempre dalla redazione di Libero e naturalmente sempre con Vittorio Feltri. Cominciamo con questo teatrino della politica, così come lo avete definito voi sul vostro giornale, e mi riferisco alla diatriba tra Conte e Grillo.
Ma io più che teatrino della politica lo chiamerei cimitero della politica, perché qui non siamo di fronte a questioni non strettamente politiche, ma personali, giustamente Grillo che ha fondato il movimento e non vuole perderlo, dall’altro Conte, che si è sentito padre eterno dopo 2 anni e 8 mesi a Palazzo Chigi pretende di andare all’incasso anche in termini di politica, ma mi sembra assolutamente, come volti di voi sanno che il movimento fu fondato su una base ideologica molto fragile, il famoso vaffa, ovvio che un movimento che nasce su questo non può che andare in quella direzione ed è quello che sta succedendo adesso perché tra l’altro le schermaglie si sono estese anche ai deputati e ai senatori dei 5 stelle, quindi sarà molto difficile trovare un punto di mediazione che li mette apposto. Poi quando succedono queste burrasche il mare rimane agitato e anche si trovasse un compromesso non sarebbe duraturo.
Ecco in questa fase secondo te Grillo potrebbe prendersene altri di vaffa? Perché insomma qualcuno se lo sta già prendendo all’interno del movimento 5 stelle.
Infatti, infatti, quando due litigano non è che prendono soltanto ma le danno anche, ma alla fine qualche livido ti rimane, io credo che per Grillo non sia un momento felice, ma non sia trionfale nemmeno per Conte che dimostra in certi momenti, non solo una fragilità nervosa, ma anche un’ansia di potere che non è giustificata.
Secondo te c’è una sorta di onnipotenza da parte di Conte? Che però sta dicendo la sua, o va bene così, o mi farò il mio partito.
Si come se fosse facile fare un partito, intanto devi avere moltissimi soldi, io gli auguro di averli, ma nel panorama italiana un altro partito non credo che possa mutare il quadro politico generale.
Ne avevamo parlato anche io e te, quando Conte stava finendo l’esperienza a Palazzo Chigi io avrei scommesso che non avremmo più sentito parlare molto di lui, complice anche che fosse il periodo della pandemia e che gli italiani potessero vederlo anche solo legato all’emergenza, in realtà non è andata così, perché innanzitutto ne stiamo parlando ancora, ma al livello di consenso anche, con i sondaggi, Conte pare godere di positività da parte degli italiani.
Si lui godeva anche di buona stampa, ma il discorso è un altro, che quando un uomo prova il potere, difficilmente ci rinuncia, quanto meno tenta di riacchiapparne una parte e quindi trovo del tutto normale il suo atteggiamento anche se forse sta confinando nell’arroganza.
E gioca a tennis, si legge su Libero. Ma se Conte aprisse un suo partito, sempre che la faccia, cosa succederebbe? Si aprirebbe uno scenario politico diverso?
Io credo che un nuovo partito sarebbe ininfluente sul quadro generale, complicherebbe ulteriormente la politica italiana, noi continuiamo a prendercela con noi stessi, ma basta vedere cosa è successo in Francia, dove soltanto il 35% dei francesi è andato a votare, quindi vuol dire che la stessa nausea verso la politica ce l’hanno anche i francesi. Diciamo che da quando le ideologie sono morte, si è incasinato tutto, ma il motivo è semplice, un tempo le ideologie avevano le stesse caratteristiche delle religioni, che promettono ma non danno mai nulla di concreto. Però la gente si lascia suggestionare, la gente ha bisogno di una vita migliore, ma adesso che le ideologie sono morte è rimasto un vuoto, ma anche un disgusto e una rabbia e non c’è nemmeno speranza di vedere cambiare le cose in modo positivo perché l’umanità fa schifo da sempre e continua a fare schifo anche oggi, bisogna rassegnarsi e adattarsi alla realtà, perché difficilmente è questa che si adatta a noi.
Diciamo che non abbiamo bisogno di queste scaramucce e poi diciamo che il M5S rischia davvero di perdere dei pezzi, perché già è con le ossa un po’ rotte peraltro bisognerebbe rivedere i numeri in Parlamento. Cambiamo argomento, rimanendo su quello che si aspetta la gente in questo momento, non le liti politiche ma delle riforme e degli aiuti concreti. Parliamo di un qualcosa che ha a che fare con l’economia e con tutti noi, perché lo abbiamo detto, nessuno interessano queste tensioni in politica ma siamo più concentrati a capire cosa ne sarà di noi. Dato proprio di queste ultime ore, quello sulla disoccupazione, siamo al 10,5%, un numero in calo ma sempre abbastanza importante.
La tendenza di tutti è quella di essere dei catastrofisti, io ritengo che le cose non vadano così male, certo il terziario ha subito delle botte mostruose dalle quali non si è ancora ripreso perché hanno riaperto 10 giorni fa e anche dal punto di vista dell’occupazione, un terziario massacrato non può fare assunzioni brillanti, quindi la ripresa sarà abbastanza lenta in questo settore, mentre, l’industria è aumentata molto, il nostro PIL è aumentato, di poco ma è aumentato, che è un segnale di ripresa, per quanto riguarda l’attività industriale è superiore quella italiana di quella tedesca, siccome noi guardiamo i tedeschi come dei modelli da imitare, questa volta l’Italia ha superato la Germania. Io credo che ci sia un’ansia nella gente di ripresa per cui ci si impegna più di prima, noi parliamo sempre di disoccupazione, ma è un fenomeno che cresce quando la gente non sa fare un mestiere, i nostri giovani se non sanno fare un mestiere, dimmi tu cosa possono fare, ma ovviamente non lo impari dalla sera alla mattina, ci vuole impegno come nello studio, quando hai imparato un mestiere, il lavoro lo trovi e con una buona retribuzione. Poi oltretutto c’è la schifezza del reddito di cittadinanza che consente ad un individuo un reddito minimo, che mi consente di fare magari qualcosa in nero se non so fare nient’altro, allora agli 800 euro di reddito aggiungo un 500 di lavoretti in nero ed ecco che io campo e risulto disoccupato.
Reddito di cittadinanza che poi non è riuscito nemmeno nell’obiettivo di ridurre la povertà.
Ma i poveri non li ridurrai mai, lo diceva anche Gesù che ci sono i poveri, è più facile che un ricco diventi povero che un povero diventi ricco.
Senti, tu sei preoccupato per la variante Delta?
Assolutamente no, perché è coperta dai vaccini, certo se non ci fosse sarei più sereno però non ci dobbiamo fasciare la testa prima di essercela rotta, se noi pensiamo che nel giro di un anno sono stati prodotti vari vaccini non possiamo che ringraziare la scienza, altro che prenderla in giro. L’immunità di gregge la raggiungi dopo che ne hai fatto un certo numero di vaccini, ma noi siamo ancora indietro, perché non ci sono i vaccini è questo il vero problema. Non capisco perché si debba rallentare in estate, basta pagarli alla fine, infatti una cosa che non digerisco è il fatto che venga fatti gratuitamente, basterebbe farli pagare 20-30 euro e non avremmo più problemi, magari spendono 100 euro per vedere una partita di calcio e poi non hanno i soldi per il vaccino, queste cose mi disgustano. Sempre tutto a carico dello Stato, che deve dare i bonus, la cassa integrazione, la sanità e poi ci indebitiamo, abbiamo un debito pubblico che è mostruoso e poi festeggiamo gli aiuti europei non sapendo che sono debiti.
Abbiamo visto infatti un Europa un po’ divisa, non solo su temi economici, ma anche per esempio l’immigrazione, sembrava tutto rose e fiori ma ancora non si è raggiunto l’accordo. Questa Europa, avevamo un po’ la speranza che dopo il Covid sarebbe potuta risorgere dalle sue stesse ceneri, ma come la vedi? Risorgerà o saremo destinati sempre ad arrancare?
Diciamo che la perfezione è lontana, però, io che seguo l’economia e la politica, ho sempre sentito gli stessi discorsi, dopo di che ognuno deve cercare di migliorare la condizione dandosi da fare, non stando sul divano perché non risolvi nulla.
E speriamo che con l’estate possa essere rilanciato il turismo, quello che fa si che anche le attività italiane possano rinvigorirsi un po’, come vedi questa estate?
È troppo tardi per incrementare il turismo adesso, perché noi dobbiamo puntare sugli stranieri, quando c’era il flusso intenso degli stranieri c’erano ben altre fonti di guadagno, quindi quest’anno non vedo grandi miglioramenti sotto questo profilo, se l’anno prossimo non ci saranno più problemi legati al virus si riprenderà, quest’anno vanno tutti in Grecia e in altri posti, perché l’Italia prima aveva chiuso, poi c’era il coprifuoco, uno non viene qui per andare a letto alle 10 di sera.
Si poi c’è anche la questione della vita notturna, le discoteche ancora non hanno riaperto.
Non sono la persona adatta con cui parlare di questo perché non ho mai messo piede in una discoteca e non lo farei nemmeno sotto minaccia di un’arma da fuoco, ma mi rendo conto che i giovani amano stare in giro e fare casino di notte.
Si pare che il 30% già delle attività di questo tipo abbia già chiuso e se adesso ancora non si potrà riaprire temo che perderemo altri pezzi. Sempre sul turismo, ha fatto discutere il green pass, tu sei d’accordo su questo mezzo?
Siccome io non viaggio, non mi interessa, da qualche anno ho deciso di non uscire più dalla cerchia dei navigli.