A Nikola Tesla, genio serbo naturalizzato statunitense, sono state attribuite alcune delle più importanti scoperte del XIX e XX secolo: l’alternatore, i raggi cosmici, le onde radio (poi associate a Guglielmo Marconi). Eccentrico e stravagante, morì in condizioni di povertà e ottenne solo a posteriori il doveroso riconoscimento della Storia.
Uno dei più grandi geni dimenticati dalla Storia. Così il ricercatore scientifico Marco Pizzuti ha descritto Nikola Tesla nella puntata inaugurale di Rubik, il nuovo format di Le Fonti Tv dedicato al mondo della controinformazione e dei misteri irrisolti nel campo della storia, della scienza, dell’archeologia. Serbo nato in Croazia, statunitense naturalizzato, Nikola Tesla ha contribuito allo sviluppo di diversi settori delle scienze applicate ed i suoi ammiratori contemporanei arrivarono a definirlo come “l’uomo che inventò il ventesimo secolo”.
A lui sono state attribuite invenzioni e scoperte del calibro del motore a corrente alternata, l’alternatore, i raggi cosmici, il trasporto di energia attraverso le onde elettromagnetiche e le onde radio. “In pratica Nikola Tesla anticipò il nostro Marconi, che ebbe però merito di riempire queste onde di contenuti creando così la comunicazione via etere”, ha spiegato Pizzuti.
Le invenzioni che si riconoscono a questo scienziato sono controverse e molte sembrano uscite direttamente dalla fantascienza: nei suoi appunti si ritrovano ipotesi su come, secondo lui, le forze elettriche e magnetiche potessero distorcere e modificare il tempo e lo spazio e sulle relative procedure attraverso le quali l’uomo potesse controllare tali energie.
L’ingegno di Nikola Tesla correva velocissimo, ma la sua ricerca non era volta alla fama, ai soldi o al successo. Rifiutò per ben due volte il Premio Nobel per la Fisica e, da genio scomodo qual era, fu fatto passare per pazzo nonostante volesse solo contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi contemporanei. “Solo grazie a una doverosa opera di revisionismo scientifico è stato annoverato tra i più grandi geni del XX secolo”, ha sottolineato Pizzuti.
Anche gli ultimi momenti di Nikola Tesla sono avvolta da un’ombra di mistero: morto in squallide condizioni d’indigenza e solitudine a New York durante la seconda guerra mondiale, tutto il suo lavoro fu sequestrato e secretato. Si dice che, nella sua stanza d’albergo, il Governo americano non trovò nessun prototipo ma tutti gli scritti, gli appunti e i disegni che vennero classificati come top secret.