QBE Insurance Group ha presentato i dati della ricerca sulla relazione tra il benessere psicologico dei lavoratori italiani e le nuove abitudini lavorative causate dal Covid-19, che analizza come la disruption generata dall’evento abbia creato nuove ansie e paure.
Una elevata preoccupazione per il ritorno in ufficio a causa della pandemia con alti livelli di ansia che minano la produttività e una diffusa inquietudine per la sicurezza del proprio posto di lavoro, sono gli elementi principali che incidono sul benessere psico emotivo dei dipendenti.
La ricerca ha evidenziato che lo stato di benessere psicologico dei dipendenti dichiara di attraversare un momento di difficoltà e a risentirne sono soprattutto i giovani a dichiarare di avere problemi di questa natura (41% nella fascia dei 18-34 anni) rispetto ai più anziani (36% per la fascia 35-54 anni, 30% per gli over 55).
La statistica indica che la metà degli italiani in smart working non si sente pronta a tornare in ufficio mentre un 28% è pronta a ricominciare. Quasi tre quarti degli intervistati (74%) si dichiara preoccupato per i potenziali rischi legati al ritorno in ufficio e all’utilizzo dei mezzi pubblici sovraffollati. Un lavoratore su sei ha affermato di aver commesso errori a causa della difficile condizione psicologica in cui si trova, mentre il 49%, vorrebbe un aumento delle ferie annuali o dei permessi per ridurre questo stato di ansia permanente Tra le soluzioni proposte il 24% si dice favorevole a corsi motivazionali, il 17% al supporto di psicologi, il 16% a corsi di yoga e il 14% a workshop sul controllo dell’ansia.
Molti intervistati hanno tuttavia dichiarato che il benessere psicologico è stato tenuto in buona considerazione da parte dei datori di lavoro. Due su cinque (40%) hanno dichiarato di avere ricevuto un’effettiva attenzione e un buon supporto, tre su dieci (31%) non si sono detti d’accordo. Per la metà degli intervistati (49%) la preoccupazione è stata genuina, per il 23% no. In termini di esperienza effettiva, c’è invece una netta divisione: il 34% ha affermato di aver avuto un valido aiuto e la stessa percentuale si è detta in disaccordo.
Dalle interviste sui rapporti con il datore di lavoro è evidente che poco più di un terzo degli intervistati (35%) rivelerebbe con fiducia i propri problemi di natura psicologica, contro il 27% che si dice contrario. In linea con questo dato, il 19% afferma di nascondere questi problemi al proprio datore di lavoro. I più reticenti sono i giovani (29% nella fascia dei 18-34 anni contro il 18% in quella dei 35-54 anni e l’11% degli over 55). Il motivo principale della reticenza è legato alla sicurezza del posto di lavoro: il 30% teme che parlare di problemi di natura psicologica metterebbe a rischio la propria carriera.
“Il benessere psicofisico dei propri dipendenti ha raggiunto un livello elevato di attenzione in questa pandemia e molte aziende sostengono di aver attentamente valutato questo rischio. In realtà, ed al di là delle buone intenzioni, questo benessere non è correttamente prioritizzato e non riceve l’attenzione che meriterebbe. È certamente incoraggiante che il 40% degli intervistati dichiari di aver ricevuto supporto in questo senso da parte della propria azienda ma è altrettanto chiaro che c’è ancora molto da fare. La nostra ricerca suggerisce che le aziende devono fare di più per tradurre le proprie parole in azioni.” ha dichiarato Angela Rebecchi, General Manager di QBE Italia.
QBE European Operations fa parte di QBE Insurance Group, uno dei principali assicuratori e riassicuratori internazionali a cui è stato assegnato il rating A+ da Standard & Poor’s. La compagnia è quotata alla borsa australiana, e i premi lordi contabilizzati del gruppo QBE per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 ammontano a 13,4 miliardi di dollari. In qualità di Business Insurance Specialist, QBE European Operations offre una gamma di prodotti assicurativi che vanno dai prodotti più tradizionali, quali assicurazione danni, infortuni e auto, alle Specialty Lines come Marine ed Energy.
L’articolo IL BENESSERE PSICOLOGICO DEI DIPENDENTI ITALIANI NELLA PANDEMIA proviene da Borsa e Finanza.