Con l’inverno alle porte è arrivato il momento di rispolverare candele e lanterne. Il motivo? A partire da ottobre è previsto un aumento del 40% sulle bollette di luce e gas e il governo ha dichiarato espressamente che non interverrà. Come reagiranno privati e aziende che già hanno faticato a riprendersi dopo la pandemia? Il commento di Francesco Anfossi, caporedattore di Famiglia Cristiana.
Francesco Anfossi, caporedattore Famiglia Cristiana e non solo, anche dentro i racconti dell’economia tutti giorni e ci parlerà anche lui di questi rincari di cui vi accennavo. Prima di andare a dire su cosa spenderemo di più, ti chiedo un recap delle notizie che stiamo aspettando tutti e che poi riguardano le nostre tasche. UN i mercati che si muovono tra inflazione e previsioni che ci proiettano al rialzo, verso dove ci stiamo dirigendo secondo te?
La situazione resta ancora ancorata alla pandemia, perché non è ancora debellata, ora si parla della terza dose, i non vaccinati sono ancora insufficienti per poter arrivare all’immunità di gregge, tutto questo si ripercuote nel mondo del lavoro, si sta tornando dallo smartworking, per il green pass sindacati e imprese ancora non si sono messi d’accordo, direi un po’ più per responsabilità del sindacato che delle imprese. I dati macro sono buoni, le tendenze sono al rialzo anche perché c’è voglia di fare, stanno arrivando i fondi dall’Europa che aiuteranno non per la spesa corrente, ma per le infrastrutture e portare il Paese verso la riconversione ambientale, quindi la ripresa è buona ma ci sono molti ostacoli che ci aspettano, primo tra tutti la variante Delta che continua ad imperversare. Poi ci sono altri aspetti che il governo deve affrontare, per esempio le pensioni: quando l’industria e il mondo del lavoro ripartirà a pieno, non tutti ritroveranno il proprio posto di lavoro. Adesso i licenziamenti sono stati bloccati, già dal precedentemente governo. Non tutte le imprese saranno in grado di ripartire con lo stesso numero di addetti. Quindi a cosa sta pensando Draghi? Ad un gigantesco turn over, cioè l’accompagnamento verso la pensione per le vecchie generazioni e questo è sempre un vantaggio per le imprese, perché i giovani entrano con stipendi e contributi minori, quindi hanno un costo minore per le aziende. Nei prossimi mesi occhi puntati alla riforma delle pensioni, su cui Draghi tiene un riserbo assoluto, anche se continuano a girare voci e anticipazioni, in realtà non si sa nulla. Si sta studiando l’anticipo di 5 anni, anziché 67 a 62 anni, un minore monte di contributi, se ne stanno dicendo di tutti i colori, ma finora non c’è nulla di certo.
Anche perché ci sono davvero troppe incognite. Le riforme sulle pensioni ogni governo ne propone una, ma sappiamo bene che questo non fa bene al nostro sistema; bisogna avere dei paletti che non possono cambiare ogni mese, anche perché parliamo del mondo del lavoro non di cose marginali. Su questo mi ha fatto piacere che tu ne abbia parlato perché ogni giorno escono notizie e siamo punto a capo. Però, una cosa che riguarda tutti è una notizia che abbiamo letto nelle ultime ore: a inizio ottobre potrebbe arrivare una stangata. Quando parliamo di gas e luce, siamo abituati a sentir parlare di aumenti e non va bene, però la stangata che potrebbe arrivare è una vera e propria…non dico cosa.
Sta arrivando un aumento delle bollette della luce del 40% e del gas del 30%, a rimetterci poi sono sempre quelli meno abbienti perché per uno che è ricco un aumento della corrente non è significativo, mentre pe runa famiglia che deve tirare a fine mese i conti è importante. Ma questo riguarda anche le piccole imprese, gli artigiani, tutti coloro che hanno un’attività: pensate ai ristoratori, hanno chiuso per la pandemia, si stanno riprendendo con una fatica non da poco e si ritrovano la bolletta elettrica aumentata del 40%. È una cosa insopportabile. Stamattina ci siamo svegliati leggendo i giornali e scoprendo che, la transizione ecologica, tanto esaltata in questi anni in modo giusto peraltro perché è importante, abbiamo scoperto che ha un costo e il costo verrà presentato con la bolletta del primo ottobre. Cosa sta succedendo? Ci sono due causa fondamentali, la prima è una causa geopolitica, perché c’è un aumento enorme della domanda di gas, del combustibile alla base della produzione di energia elettrica, da parte dei paesi dell’est. La Cina si è messa a consumare gasolio liquido a manetta, dopo aver infestato il pianeta con il carbone, ora ha scoperto la transizione ecologica e sta comprando il gas liquido che viene trasportato sulle navi cargo via mare, provocando un aumento della domanda, che ha ripercussioni poi sulle nostre bollette. La seconda motivazione invece è molto nobile, dobbiamo pagare le multe che l’Unione Europea infligge alle imprese che producono anidride carbonica e chiedo scusa a chi ci lavora e conosce meglio l’argomento. Succede questo: le aziende che producono CO2 vengono multate, ma queste multe si possono barattare con dei certificati che vengono acquistati dagli imprenditori. Se tu acquisti una certa di quantità di CO2 per non essere multato ti compri dei buoni che l’UE ti mette a disposizione e con questi fondi li utilizza poi per delle azioni di transizione ecologica. Cosa succede quindi? Che quando gli imprenditori acquistano questi buoni che gli permettono di non essere multati, quindi di poter sopportare questo aumento di CO2, siccome le misure restrittive stanno diventando sempre più forti, scaricano il prezzo dei titoli che hanno comprato sulla bolletta.
Certo, e quindi noi paghiamo. Il senso è sempre quello.
Il governo deve però intervenire, quindi il problema è politico. Fino all’ultimo trimestre era stata fatta un’operazione di calmieramento perché il governo era intervenuto e gli aumenti contenuti diciamo di soli 10% per la bolletta elettrica e 15% del gas, ma con il 1° ottobre il governo ha finito di calmierare, quindi per le famiglie e le imprese sarà un provvedimento devastante, che rischia di costringere molte attività a chiudere. Molti hanno riaperto sul filo dei conti e ora gli arriva questa stangata.
Anche perché parliamo del 40% in più, tu credi che la politica non interverrà?
L’ultimo intervento che è avvenuto con il decreto lavoro-imprese se non erro, hanno stanziato per calmierare le bollette 1,2 miliardi di euro e questo è servito in effetti a calmierare gli aumenti previsti che hanno due cause. Il problema è che ora hanno finito quindi arriverà questa botta tremenda, ma il governo non interverrà perché ieri Cingolani lo ha annunciato in un convegno della CGIL.
Ecco quello che poi fa arrabbiare è che le previsioni sono al rialzo, ma se poi la gente non ha i soldi per pagare la luce e il gas.
Oltretutto l’aumento delle bollette non è progressivo come le tasse, tu paghi la stessa percentuale, il ricco e il povero pagano la stessa percentuale, quindi chi ci rimette, un po’ come l’inflazione, sono le famiglie indigenti e i poveri artigiani ancora colpiti dalla pandemia, c’è un problema molto serio.