Fase 1 Usa – Cina, accordo farlocco. Coronavirus è un pulcino nero

Le ragioni del fallimento della tregua tra i due giganti e l'impatto del coronavirus
Fabio Scacciavillani
https://www.youtube.com/watch?v=DCLegnSxzhs&t=67s

L’accordo di fase 1 tra Stati Uniti e Cina è tarocco. Alberto Forchielli, spiega le ragioni del fallimento della tregua tra i due giganti del commercio mondiale e fa un’analisi degli impatti del coronavirus e delle elezioni regionali sui mercati finanziari.

I mercati hanno festeggiato la conclusione della fase 1 della guerra commerciale Usa-Cina, con nuovi massimi degli indici americani. Ma è davvero una tregua? Secondo Alberto Forchielli, intervistato da Annalisa Lospinuso, nel consueto appuntamento settimanale con Bucce di Banana e voli d’aquila. Scivoloni e idee geniali della finanza, l’ha definito un accordo tarocco in quanto “i cinesi non hanno la capacità di acquistare 200 miliardi di merci americane”. Secondo Alberto Forchielli, fondatore di Mandarin Capital e noto commentatore televisivo, infatti, nessuno ha mai visionato il testo dell’accordo e in Cina non si è mai parlato di cifre precise. 

La fase 2, che dovrebbe esserci nei prossimi mesi, potrebbe quindi non avvenire mai. Alberto Forchielli, infatti, ipotizza che questo accordo formale sia stato l’ultimo atto di una guerra commerciale messa in scena da Donald Trump per conquistare consensi, in vista delle elezioni presidenziali di quest’anno. “Non ci sarà nessuna fase 2, almeno finché non si sa se Trump sarà rieletto presidente”, ha detto l’imprenditore.

Sul coronavirus, Alberto Forchielli, che è un grande conoscitore della Cina e dei Paesi asiatici, ha detto che c’è il concreto rischio che i numeri del contagio siano molto più grandi e che i cinesi stiano nascondendo qualcosa. “Per il momento è un pulcino nero – ha aggiunto Forchielli – ma potrebbe trasformarsi in un cigno anche perché Whuan è un centro piccolo ma nevralgico per il commercio”.

Sulle elezioni in Emilia Romagna, Alberto Forchielli, ha azzardato un pronostico che, anche se è stato smentito dal risultato delle urne, ci dà una corretta interpretazione del sentiment della popolazione emiliana che lui conosce bene, essendo nato a Bologna.

 

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