LA NOTIZIA DI QUESTA PUNTATA DI LA SEDIA DEL DIAVOLO
Una parte delle risorse del Recovery Fund potrebbe finire alle società di armi.
Mentre la crisi del Coronavirus continua a riportare in Italia conseguenze socioeconomiche penalizzanti, si scopre, leggendo qua e là che una parte del Fondo che arriverà dall’Europa, il Recovery Plan, servirà non solo per risollevare i settori economici e sociali più colpiti, ma i più avanzati settori dell’industria bellica.
Quindi: l’industria bellica può attingere al tesoretto del Recovery, anche se quel fondo è nato per rimettere in piedi il Paese dopo la pandemia? PUNTO INTERROGATIVO.
Facciamo un piccolo ripasso.
In base al Recovery Fund l’Italia dovrebbe ricevere nei prossimi sei anni 209 miliardi di euro, di cui 81,4 come sussidi e 1287,4 come prestiti da rimborsare con gli interessi.
Nell’attesa, i Ministeri della Difesa e dello Sviluppo Economico hanno presentato un elenco di progetti di carattere militare per l’ammontare di circa 30 miliardi di euro.
I progetti del Ministero della Difesa prevedono di spendere 5 miliardi di euro del Recovery Fund per applicazioni militari nei settori della cibernetica, delle comunicazioni, dello spazio e dell’intelligenza artificiale. Rilevanti i progetti relativi all’uso militare del 5G. I progetti del Ministero dello Sviluppo Economico, relativi soprattutto al settore militare aerospaziale, prevedono una spesa di 25 miliardi di euro del Recovery Fund.
Il Ministero intende investire in un caccia di sesta generazione.
Si investirà allo stesso tempo in droni e unità navali di nuova generazione, e in tecnologie sottomarine avanzate. Grossi investimenti si prevedono anche nel settore delle tecnologie spaziali e satellitari.
Per onestà, si è parlato di una riduzione della spesa a 12,5 miliardi di euro poiché alcuni dei progetti presentati dai due dicasteri si sovrappongono…
Resta comunque il fatto che si sta programmando di spendere a fini militari tra 17,5 e 30 miliardi di euro tratti dal Recovery Fund, che vanno rimborsati con gli interessi.
Oltre a questi vi sono più di 35 miliardi stanziati a fini militari dai governi italiani per il periodo 2017-2034, in gran parte nel bilancio del Ministero dello Sviluppo Economico. Essi si aggiungono al bilancio del Ministero della Difesa, portando la spesa militare italiana a oltre 26 miliardi annui, equivalenti a una media di oltre 70 milioni di euro al giorno, in denaro pubblico sottratto alle spese sociali.
Siamo qui a chiedere quindi:
– se tutto questo è vero e perchè non si dice chiaramente. Perlomeno… quando si parla e si sente parlare di Recovery Plan, non si è mai sentita l’associazione con la parola MILITARE.
Lo chiediamo a:
MARIO DRAGHI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
E
A MINISTRI
della DIFESA: LORENZO GUERINI
dello Sviluppo Economico: GIANCARLO GIORGETTI
LA SEDIA VI ASPETTA.