Italia divisa tra ripresa e crescita, ma c’è addirittura qualcuno che parla di boom economico. Questo uno degli argomenti nella nuova puntata settimanale del “Fatto di Marcotti”, con Giancarlo Marcotti, dopo il commento sul G7 e nuovi sondaggi politici.
Nuova puntata del Fatto di Marcotti, come di consueto in nostra compagnia. Abbiamo tanti temi da affrontare con te ma prima ti lancio questa preoccupazione perché Banca Italia ha fatto uscire il nuovo dato sul debito pubblico, nuovo record e mi verrebbe da dire tu l’avevi detto, ad Aprile 2.680 miliardi, aumento di 29 miliardi, crescono liquidità e fabbisogno.
Era una previsione molto semplice da fare, d’altronde in questo periodo visto quello che è successo, non c’era alcun dubbio che il nostro debito pubblico aumentasse e probabilmente continuerà a farlo nei prossimi mesi, poi vedremo dove arriverà e soprattutto quando inizierà il recovery fund bisognerà vedere cosa succederà, quello sarà il punto decisivo per capire, noi ci auguriamo che le cose vadano meglio ma le previsioni non sono rosee.
Lo chiedo anche a te, Brunetta ha parlato di anticamera di boom economico, avevamo già parlato di stime di aumento del 5% del PIL dopo quello del 4 e rotti, ma siamo davvero di fronte ad un boom economico?
Quello che mi sento dire a Brunetta è che anche facessimo un +5% non potremmo parlare di boom economico, perché sarebbe rispetto ad un anno, il 2020 che dovremmo cancellare. Mi spiego, i dati, faccio l’esempio del mercato delle automobili, nei primi 5 mesi del 2021 sono considerati allarmanti, infatti sapete che le case principali chiedono di non togliere i bonus, ma ovvio che se considerassimo i dati rispetto all’anno scorso si parlerebbe di boom economico, bisogna fare un raffronto rispetto al 2019. Un 5% rispetto al 2020, è un 5% rispetto ad un dato sacrificato. La prima cosa che vorrei è tornare nel breve tempo ai valori pre pandemia, poi da li se vedo la crescita, comincerei a parlare di ripresa, ma non di boom.
Io insisto sulla distinzione tra ripresa e crescita, quella di cui parla Brunetta, ma finchè non ci riprenderemo dall’anno scorso, di crescita non si può parlare. Nel contesto attuale, tu hai ricordato i soldi del recovery fund che aumenterà il debito italiano. Nell’ambito internazionale, c’è il G7, abbiamo assistito ad un incontro anche tra Draghi e Biden, ma secondo qualcuno questo G7 è stato un flop, perché c’è il discorso della Cina, tutto è ruotato intorno ai rapporti commerciali, Biden sembrava voler essere più netto, Draghi è stato un po’ più bravo con le parole, cosa ne pensi e se pensi anche tu che sia stato un flop.
Allora, cerco di riassumere anche se le cose da dire sono molte. Questo G7 era particolarmente atteso, perché era il primo G7 di Biden, in più Biden arriva in Europa e oltre ad incontrare tutti i primi ministri, gli alleati occidentali etc, sappiamo che incontrerà Putin ed Erdogan quindi due incontri al di là del G7 molto importante. Cosa manca? La Cina. Che ha detto delle cose molto forti, ovvero che il G7 non deve governare il mondo quindi il rapporto tra gli Stati Uniti, Unione Sovietica e Turchia vede un incontro, è chiaro che i rapporti sono stati migliori in passato, ma non incontrerà il leader della Cina e non solo, gli manda dei messaggi di un certo tipo e non certo amichevoli.
Ecco io ho fatto riassumere tre delle parole usate dalla Cina “bugie, voci e accuse”.
Questo è il fatto, la politica estera è la cosa che maggiormente è cambiata con il cambio tra Biden e Trump, anche in politica interna, ma soprattutto in termini esteri. Trump aveva politiche differenti anche con l’Unione Europea, chiariamo, quando Biden arriva in Europa e dice che gli Stati Uniti sono tornati ad essere più amichevoli con l’Europa, parla del fatto che gli Stati Uniti proteggeranno gli europei, ma per fare questo ci vogliono le armi e la nato, se da un lato sembrano parole amichevoli, dall’altro sembra di tornare indietro. L’Europa ha fatto dei passi avanti dopo la seconda guerra mondiale, siamo in una situazione diversa per cui l’Europa ha un altro peso, quindi la questione di rimettere in discussione la NATO, dopo le critiche che lo stesso Trump faceva alla NATO, questo per me è il vero cambiamento nell’amministrazione da Trump a Biden. Per me viene definito un flop perché questo abbraccio di Biden sembra un abbraccio non mortifero. Noi sappiamo che l’amministrazione americana nei confronti di quella europea, può essere stata confortante per far nascere l’Unione Europea, tuttavia con la nascita dell’euro, si è fatto si che la Germania avesse un peso sempre più determinante e questo ha creato delle problematiche con gli Stati Uniti. Invece dal punto di vista della difesa, è con la Francia che ha le maggiori effrazioni perché sappiamo che la Francia, paese vincitore della seconda guerra mondiale, ha potuto avere un armamento che altri paesi non hanno potuto avere. Quindi quando si parla di economia le effrazioni sono con la Germania, quando si parla di difesa, con la Francia e questo abbraccio di Biden non è stato visto come un abbraccio amichevole ma come quello di chi vuole avere controllo maggiore sulle questioni dell’Europa.
Okay chiarissimo, allora visto che abbiamo ancora tempo volevo parlare con te di altro. Sondaggi politici e polemiche, chi vogliono gli italiani? Nelle ultime ore abbiamo ascoltato le proiezioni di gradimento degli italiani, alcune cosette hanno suscitato un po’ di polemiche, che cosa ti ha stupito di questi sondaggi?
Guarda, da statistico, non mi ha stupito nulla. Però capisco che per le persone che non hanno dimestichezza, capisco che gli ultimi sondaggi resi noti, chiaramente hanno creato un vespaio di polemiche. Se io dico che una qualsiasi cosa è aumentata dal 36,6 al 36,8, uno pensa che non sia rilevante il cambiamento, se invece una cosa cambia da +0,1 a -0,1, la differenza è sempre due decimi, quindi identica alla precedente, però invece, nell’immaginario comune, nel secondo caso c’è una differenza enorme perché si passa da più a meno. Quindi l’impatto che hanno sull’opinione pubblica, è un impatto viscerale, uno statistico nota che tra le due cose c’è la stessa differenza, ma al livello mediatico, invece, cambia tutto. Il fatto che per qualche decimo di punto è stato messo davanti il partito democratico, di fatto questi tre partiti più o meno hanno lo stesso peso politico in questo momento, poi si vedrà alle elezioni, ma ora i tre partiti sono così, poi chi fa una statistica mette dei valori medi, che hanno un margine di errore. Si crea una grande diatriba perché avete visto come ha risposto Salvini, che magari può anche essere sbagliato. Dire che questo è il fatto, le persone guardano la classifica e vedono davanti il PD, ma nella realtà sono decimi di punto percentuale, quindi mi sento di dire di non dare troppa importanza a primo secondo e terzo, ma la darei al fatto che la Lega al 2019, alle elezioni europee aveva preso il 34% e oggi è intorno al 20%, questa è una variazione significativa nel giro di due anni, la lega ha perso molti consensi.
Anche se poi credo che il gradimento che arriva dalle persone, sia stato anche modificato dalla pandemia, perché si è parlato solo di quello. l’identità stessa dei partiti è anche stata modificata per lasciare spazio alla pandemia.
Si poi ci sono anche delle caratteristiche nei partiti, il PD è il classico partito governista che ha necessità di stare al governo, se sta al governo guadagna voti, altrimenti li perde. La lega al contrario, è più il classico partito dell’opposizione, che da li guadagna di più. Come ho detto prima che la lega ha perso dalle europee quasi il 15%, voti che sono andati a Fratelli d’Italia.
Tajani ha parlato di un unico grande partito, ma forse per quello dovremo aspettare ancora un po’, troppe anime diverse all’interno del centro destra.
Quello la vedo un po’ difficile, capire cos’è questa federazione non la riesco bene a capire quindi ho difficoltà a pensare, ogni volta che c’è una fusione c’è qualcosa di traumatico.