L’ospite di oggi, 19 maggio, su le fonti contro tutti #PPS è lo scrittore e attore Moni Ovadia, che fiero delle sue origini ebree, ha illustrato una visione molto approfondita sul conflitto israelo palestinese, rimarcando quanto sia importante la libertà di espressione e la democrazia, quella vera.
Buongiorno, buongiorno a tutti, intanto come sicuramente avrete sentito la curva dei positivi, negli ultimi giorni, quelli che io ho chiamato i profetti di sventura come Galli e Crisanti, tacciono, perché la curva dei positivi decresce in maniera significativa e la curva dei vaccinati cresce, non ancora come sarebbe giusto, però diciamo che si intravede la luce infondo al tunnel sperando che non sia un treno ad alta velocità che ci viene incontro per asfaltarci. L’ospite di oggi è un attore, cantante, musicista, scrittore, italiano anche se è nato in Bulgaria, ed una persona che ho conosciuto nel 1998 attraverso un libretto di Einaudi che si chiamava “l’ebreo che ride, l’umorismo ebraico in 200 storielle”, poi l’ho conosciuto, l’ho ritrovato candidato al parlamento Europeo nel 2014, quando si candidò prendendo l’impegno di dire e di fare, subito dopo la votazione, di lasciare il posto a chi aveva preso meno voti di lui, quindi mi faccio candidare come testimonial condividendo la linea della lista, però se vengo eletto lascio il seggio. L’ha detto e l’ha fatto, non come altri che hanno promesso la stessa cosa, poi quando sono stati eletti hanno detto “il seggio me lo tengo”. siccome non siamo omertosi, facciamo nomi e cognomi, anche l’editorialista di Repubblica, Barbara Spinelli. Ma passiamo all’ospite di oggi, saluto con grande affetto Salomone Ovadia, detto Moni Ovadia.
Grazie per questo invito, buongiorno. Io considero me stesso un saltimbanco di periferia che ha letto qualche libro e poi ha avuto la fortuna di nascere in un contesto cosmopolita e di aver diviso la propria vita tra quel contesto di periferia, di una città in cui ho vissuto cioè Milano. Così mi vedo io, ho fatto un po’ di cose ma senza nessuna presunzione. Le occasioni per parlare per me non sono così numerose e sono felice di essere qui, poi sono felice di ritrovarti.
Io ho detto che tu sei nato in Bulgaria, non riesco a pronunciare il nome della città in cui sei nato.
Io sono nato a Plovdiv, ma sono arrivato in Italia quando avevo 3 anni e a Milano sono cresciuto. Mi sono laureato in scienze politiche, per la cronaca ho anche ricevuto altre 3 lauree honoris causas, diciamo che sono plurilaureato.
Quando hai scoperto la tua vocazione artistica?
Io fin da bambino ho cantato già nei cori scolastici, però nella primissima adolescenza ho scoperto una vocazione artistica, anche se per molti anni non pensavo di farne una professione, perché ho avuto una grande passione politica dall’età di 14 anni e sono stato rapito dal marxismo, dalla passione proletaria e pensavo di fare l’economista marxista o qualcosa del genere. Poi invece piano piano ho sentito che esprimermi con la musica e il teatro, mi dava molta più liberta per comunicare anche le mie idee, la passione per i diritti, l’uguaglianza per queste cose.
La tua famiglia è di ascendenza ebraica sefardita giusto?
si, al 100%, da parte di padre, i nonni paterni erano turchi, papà era nato italiano ma non si capisce questa nazionalità italiana da dove derivi, se dal fatto che noi dalla cacciata dalla Spagna eravamo arrivati nella serenissima o altro, da parte di madre, ebrei serbi quindi sefarditi, perché area dell’Impero Ottomano.
Quando sento parlare di amici ebrei che mi raccontano delle loro vicende, l’espressione ebreo errante non è solo un’etichetta pubblicistica, ma alle spalle ci sono secoli di storia, che poi ognuno può interpretare a modo proprio con molto libertà di giudizio, lo dico perché Ovadia, non solo oggi, ma anche in passato, il suo essere ebreo l’ha declinato in modo molto personale, anche scontrandosi più di una volta con le comunità di ebrei in Italia, sia a Milano che a Roma.
Io esprimo il mio diritto costituzionale di esprimere le mie opinioni, a titolo personale perché non ho tessere di partito, non appartengo ad associazioni ne a nulla e per questo vengo attaccato con insulti, calunnie ferocissime e anche minacce, che ho sempre segnalato alla polizia. Io sostengo il diritto del popolo palestinese ad avere la propria terra nei territori assegnati dal diritto internazionale e sostengo che le politiche del governo israeliano sono in violazione di tutte le risoluzioni internazionali e di tutte le norme internazionali. Parlo del governo e delle autorità militari, non degli israeliani, io ho amici israeliani come ho molti amici palestinesi, ma io ripeto esprimo opinioni, ma sembra che in questo paese le opinioni debbano seguire delle regole a priori decise da non si sa chi e a titolo di chissà che cosa.
Sono talmente d’accordo con te che l’altro giorno parlavo informalmente con Platinette, il quale viene accusato di essere un gay omofobo, che già è un ossimoro, perché si permette di contestare alcuni passaggi dell’impianto del DDL Zan, che viene presentato come un rafforzamento delle pene e delle sanzioni per chi è omofobo o transmofobo, ma i critici dicono che li dentro c’è anche altro e vorrebbero quanto meno discuterne in una democrazia. Accantonando Platinette, Moni Ovadia, essendo ebreo che però si permette di eccepire sulle politiche dei governi israeliani, passa per antisemita. O almeno se non viene dichiarato così, viene inteso così. O sbaglio?
Sisi, sono stato accusato in modo duro di essere un ebreo antisemita, di essere un ebreo che odia se stesso, io sono molto ebreo e sono molto orgoglioso della mia parte di identità ebraica, perché noi abbiamo molteplici identità, io mi sento ebreo, mi sento cittadino italiano, cittadino europeo e cittadino del mondo. Mi sento cittadino milanese, a differenza di molti milanesi nativi, parlo il milanese, lo coltivo e lo adoro e poi ho imparato il dialetto triestino, parlo il siciliano e poi conosco un certo numero di lingue. Non capisco queste definizioni. Io proporrei una legge che condanni la falsa accusa di antisemitismo con le stesse pene con cui un antisemita provato verrebbe condannato, non vedo perché io debba essere insultato e calunniato per esprimere delle opinioni che tra l’altro condivido con molti israeliani di opposizione, a partire dal grande giornalista Don Levi, che scrive sul giornale israeliano, letto da israeliani. Lui ha scritto, nell’ultimo articolo che ho letto, con una durezza che in confronto i miei giudizi sono moderati, ha scritto una cosa veramente molto dura e vive in Israele ed esprime le mie opinioni. Se in Italia si imparasse una volta per tutte a parlare della dignità dell’argomento sulla base di argomentazioni e non di calunnie, forse faremmo un passo verso quella democrazia che nel nostro paese ha ancora dei grandissimi limiti. Io ho proposto molte volte ai media mainstream di discutere della questione palestinese, non per dire che io ho ragione, ma per dire quello che penso, ma è impossibile, c’è una censura e un muro di gomma. Non capisco perché, mentre persino in Israele, che è un paese molto diverso dal nostro, ci sono gli intellettuali, che si esprimono con estrema crudezza e radicalità.
Intanto ricordiamo questo ultimo passaggio, molto importante, Israele è una democrazia a differenza di molti paesi che stanno intorno, praticamente tutti, dove si vota, c’è un dibattito, dove il diritto al dissenso, come dovrebbe essere normale, è garantito. Ricordo poi, che quando si parla di arabi non vuol dire che siano tutti musulmani, così come quando si parla di israeliani non sono tutti ebrei, bisogna stare attenti, perché come dice Moni Ovadia “io sono ebreo, ma non sono un sionista”. Allora ti chiedo di chiarire questa differenza e ti chiedo che effetto ti ha fatto la foto della manifestazione svoltasi a Roma per la solidarietà ad Israele dove erano presenti molti leader di partito italiani, compresi Matteo Salvini ed Enrico Letta, non ti sei sentito dalla parte del torto?
Assolutamente no, io rispetto le opinioni degli altri. Lo dico in modo molto sereno, vorrei partecipare ad un dibattito con l’onorevole Salvini e l’onorevole Meloni e chiedere a loro, che si dichiarano sovranisti o vengono definiti così, se solo il popolo palestinese non ha diritto ad avere sovranità sui territori che sono stati assegnati loro della legalità internazionali. Una semplice domanda alla quale vorrei una domanda non retorica ed evasiva, io capisco i missili lanciati da Hamas e le uccisioni eventuali che causano ai cittadini israeliani, sono sempre una tragedia, la morte di un essere umano è sempre una tragedia. Ma io domando questo, si può anche condannare Hamas se lo si ritiene opportuno, ma questa una motivazione per non dare ai palestinesi le terre che spettano loro? Parliamo di 54 anni di occupazione no ndi un breve periodo e poi dobbiamo ricordare qual è la politica del governo di Israele e in particolare del primo Ministro Netanyahu che secondo me vive molto bene la sua carriera politica nelle situazioni di conflitto con i palestinesi perché se lui perdesse la carica dovrebbe affrontare una pesantissima accusa di corruzione e avrebbe una forte probabilità di finire nelle carceri israeliane.
Quindi stai dicendo che potrebbe essere un’arma di distrazione di massa? Perché quando un politico è in difficoltà si tende a cercare un nemico esterno, ma in questo caso Hamas è nemico di Israele.
Si qui bisogna fare dell’analisi più profonda. Noi in questo paese siamo di un’allarmante superficialità, allora visto che tu mi chiedi, gli israeliani hanno ritirato i coloni da Gaza dopodiché hanno sigillato Gaza come una scatola di sardine, controllano gli accessi territoriali, il confine aereo, quello via mare, quindi i cittadini di Gaza sono assediati e rinchiusi a forza in un territorio che l’ONU ha dichiarato inabitabile per le devastazioni che ha subito a causa dell’esercito israeliano. Quindi, io che ho letto l’Odissea, ricordo che l’assedio è un atto di guerra, inoltre mi domando perché il governo non ritiri i coloni, 700 mila coloni, che sono in territori che spettano al virtuale stato palestinese. Quanto alle opinioni, quella che viene definita la più grande democrazia del mondo, io non sono d’accordo, gli Stati Uniti, hanno dei parlamentari, che hanno espresso la loro condanna del governo di Israele, quindi ci sono voci anche in America che dissentono. E dirò una cosa di più, ci sono ebrei ortodossi, di alcuni gruppi che non solo condannano per crimini contro l’umanità il governo di Israele, ma che sono duramente antisionisti. Quindi non omologare tutti gli ebrei al sionismo, né al governo di Israele. Io sono un ebreo molto legato al pensiero ebraico dei grandi maestri, ma non sono sionista e come me ce ne sono moltissimi altri, anche se siamo in minoranza. Però vorrei dire questo, alla maggioranza, che conquista elettoralmente il diritto di governa, non conquista il diritto ad avere ragione.
Sul caso di Bernie Sanders, mi hai anticipato perché volevo citarlo come esempio di politico statunitense, con gli Stati Uniti che hanno messo il veto sulla condanna di Israele, Sanders che è ebreo che è molto critico. Ti voglio fare un’altra domanda, in Europa c’è stato l’olocausto, i nazisti hanno sterminato 6 milioni di ebrei con la complicità di fascisti in diverse nazioni, compresa l’Italia, tu in sostanza dici “tutto vero, tutto stomachevole, condannabile, ma la Shoah non deve diventare una sorta di ricatto psicologico che viene usato nei confronti dei governi dell’Occidente e anche dei media dell’Occidente.” Confermi?
Si assolutamente si. Questa idea è stata espressa con una forza e un vigore dallo scienziato politico ebreo Norman Filnkelstein di cui tutti e due i genitori hanno combattuto nel ghetto di Varsavia, dopo la madre è stata deportata a Majdanek e il padre ad Auschwitz , dopo di che la famiglia di Filkelstein è stata completamente sterminata e lui ha addirittura parlato di supermercato dell’olocausto, in maniera durissima e continua a rivolgere i suoi moniti a coloro che lo contestano, anche con reazioni emotive che io capisco, per esempio lui di fronte ad una ragazza che piangeva perché il nonno aveva subito la Shoah, lui ha detto in maniera molto preventoria “se ha da versare lacrime, le versi per il popolo palestinese”. Anche lui è un ebreo, è un uomo che argomenta con grandissima forza e tenacia e anche io credo nella crudezza del suo linguaggio, che ha titolo per farlo perché la sua famiglia è stata deportata, noi siamo stati fortunati, io sono nato nel 46 e ci siamo salvati con il contributo fattivo del popolo bulgaro, i bulgari hanno salvato tutti gli ebrei dall’interno, ma i miei genitori hanno portato la stella gialla e hanno rischiato. Anche il mio fratellino, che era biondissimo tra l’altro, era il coccolo delle SS che passavano i Bulgaria, ma loro si sono opposti, vuol dire che si poteva fare, ma il resto dell’Europa non l’ha fatto. Allora questo ci racconta molto, ma non è giusto scaricare sul popolo palestinese i crimini terrificanti e le colpe della Shoah, loro non c’entrano, poi non è accettabile per me, usare la Bibbia come diritto internazionale, perché se cominciamo così finiamo con le guerre di religione, con fiumi di morti, allora c’è un diritto internazionale, c’è un esecuzione che si chiama 181 che ha legittimato la nascita dello Stato di Israele e contestualmente ha dichiarato che una parte di quella terra era dei palestinesi e poi ci sono altre risoluzioni come la 338 e la 242, che definiscono i confini nei quali Israele è pienamente legittimo, ma se tu mandi 700 mila coloni in una terra che non è tua secondo la legalità internazionale, sei un governo colonialista e se poi vari la legge dello stato nazione che stabilisce che solo gli Ebrei sono i veri cittadini di Israele, tu diventi anche segregazionista perché vuol dire che il milione e ottocento mila di arabi palestinesi con passaporto Israeliani non sono più cittadini a pieno titolo. Allora tu fai le azioni e poi chi ti critica è antisemita? io non so nemmeno cosa voglia dire essere antisemiti, perché ho passato tutta la mia vita ad esplorare, a far conoscere, a glorificare la cultura ebraica dell’esilio della diaspora centro-est europea, poi qualcuno è sionista, gli piace così e va bene, io no.non vedo perché non devo avere il diritto ad esprimere il mio stato e la mia concezione pluri identitaria senza essere insultato o addirittura senza che qualcuno mi chieda conto delle mie opinioni, come mi permetto io.se qualcuno pensa che io commetta reati di opinione, per questo ci sono i tribunali e possono rivolgersi a loro.
Tutelo io il tuo diritto al dissenso perché io sono per dissentire sempre, il pensiero unico è sempre sbagliato, in un senso o in un altro. Chiudiamo con una cosa, al livello di teatro, di performance, al netto del Covid, a cosa stai lavorando?
Io sto lavorando a molte cose insieme perché sono diventato, grazie alla scelta della giunta della città di Ferrara, che ricordo è una giunta leghista e al sostegno di Vittorio Sgarbi, del quale sono amico, sono diventato direttore generale del teatro comunale e sto progettando la stagione estiva insieme al mio direttore artistico, poi anche ho già progettato quella invernale, di lirica e di balletto e poi ho anche progetti miei che svilupperò nella stagione prossima perché in questa stagione abbiamo dovuto recuperare molte cose che non erano state fatte a causa del Covid. Quindi sono molto attivo, ho tantissimi progetti e a questo mi dedico con un ottimo rapporto con la città di Ferrara e la giunta, perché ancor che abbiamo idee diverse, però mi riconosce come artista e questa è la democrazia, questa giunta mostra molta apertura verso l’idea democratica che si possano pensare cose diverse. Ti voglio dire, noi abbiamo fatto come teatro, in streaming un ricordo del genocidio armeno e adesso la giunta del sindaco elargirà la cittadinanza ferrarese alla grande testimone del genocidio armeno e al filosofo turco intellettuale che ha denunciato il genocidio armeno, mostrando le prove, quindi facciamo anche queste cose e mi sembra che questi siano atti di civiltà, ovvero ciò di cui l’Italia ha bisogno e non di sproloqui e polemichette di retrobottega.