Dalle polemiche sulle riaperture al bacio “non consenziente” del Principe Azzurro a Biancaneve, passando per il caso Fedez: con il tono irriverente che lo contraddistingue, il Direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri ha analizzato tutti i temi più spinosi dell’attualità italiana e internazionale nell’ultima puntata di Le Fonti Parola al Direttore, condotto da Manuela Donghi
Vorrei iniziare con un voto al governo Draghi per due motivi, perché l’altra volta ci siamo lasciati con un giudizio sospeso e poi perché, leggo proprio su Libero, si parla delle riaperture che vanno un po’ a rilento, quindi a conti fatti, il virus ancora non è scongiurato al 100% però la situazione sembra migliorare, il governo sembra un po’ più latitante. Che voto diamo a Draghi e perché?
“Mi sembra che rispetto ad un mese fa la situazione non sia di molto cambiata, siamo ancora in una fase di stallo. Draghi poveraccio fa quello che può, con una maggioranza, che conosciamo, è composita, litigiosa perché far andare d’accordo Salvini con il Pd mi sembra un’operazione piuttosto complicata e in effetti non c’è accordo, quindi ciascuno dice la sua. A volte le critiche che vengono fatte dagli stessi partiti della maggioranza sembrano fatti dall’opposizione, insomma non è che la politica sia brillante in questo periodo. Forse l’unica che se la cava, è proprio la Meloni che è fuori dalla maggioranza e poi è una donna molto solida per cui sta crescendo a dismisura con il suo ex partitino, che ora è diventato un partitone. Mentre per Draghi la situazione è complicata perché è facile dire apriamo tutto, poi però ci sono i tecnici, i virologi, c’è tutto un movimento di opinioni qualificata che sconsiglia di aprire tutto e questo frena anche Draghi. In sostanza, non ravviso una differenza sostanziale tra il governo di Conte e quello di Draghi, almeno per il momento, dopo di che dobbiamo dire che Draghi è stato un grande bancario da ragazzo, poi un grande banchiere però non ha mai fatto il governante e se uno è bravissimo a suonare il violino non è detto che lo sia anche a suonare il pianoforte, mentre Palazzo Chigi è il pianoforte e le banche il violino, quindi dobbiamo anche comprenderlo poveraccio. Insomma, sembrava la soluzione di ogni problema invece non lo è affatto”
Hai usato, per descrivere la maggioranza, le parole “dilettanti allo sbadiglio” perché sembra che ci sia un caos politico ancora più evidente. Cosa significa allo sbadiglio?”Allo sbadiglio perché sono ripetitivi, dicono sempre le stesse cose e non ne fanno molte, anzi sono molte le parole ma i fatti sono pochini, quindi ci fanno sbadigliare, ripetono sempre le stesse cose e questo non si può negare, dopo di che mi rendo conto che la situazione è difficile, però per esempio in Inghilterra con Johnson si è comportata in modo diverso, anche perché l’Inghilterra avendo ottenuto la brexit si è sganciata dagli artigli dell’Europa, fa come le garba e i risultati si sono visti, perché l’Inghilterra ha ricominciato non a camminare ma a galoppare, invece noi siamo legati a quest’Europa, che la consideriamo la mamma da cui non ci si può separare e invece purtroppo è un agglomerato di gente mediocre che bada più alla burocrazia che ai problemi sostanziali”
Hai parlato di Johnson che è il leader che riesce a farsi rispettare, mentre in Italia la situazione sembra essere molto diversa il problema è che siamo lontani da quel modello, ammesso che poi potrebbe funzionare per l’Italia.
“Si, il modello inglese è diverso da quello italiano, ma i modelli li fanno gli uomini quindi se gli inglesi hanno fatto un modello che funziona io non posso che applaudire, il nostro modello invece purtroppo non funziona e quindi è chiaro che non posso che essere critico, ma intendiamoci, le mie critiche non sono né violente, né definitive, però sono osservazioni che si basano sulla realtà. Basta vedere come abbiamo fatto con i vaccini, non riusciamo a comprarli, l’Europa non ce li fornisce e sono sempre numericamente inferiori rispetto a quello che sarebbe opportuno e sarebbe anche decisivo per il paese. Siamo ancora lontani dall’immunità di gregge e anche questo ci deve far riflettere. Basta andare sul mercato internazionale con i soldi in tasca, li prendi e li porti a casa, ma no noi dobbiamo dipendere dall’Europa, mi sembra un paradosso. Non capisco perché questo Astrazeneca non possa essere utilizzato, è stato utilizzato e non ha provocato disastri, non è assolutamente vero che sia letale come qualcuno erroneamente ha scritto, quindi andava incrementato l’acquisto e invece niente, non si compra più quindi avremo meno vaccini sul quale contare”.
Draghi sul fronte dei vaccini con l’Europa, ha effettivamente accelerato il processo dei vaccini. Cosa ne pensi?
“Diciamo che Draghi è rispettato in Europa, ma i vaccini non è riuscito nemmeno lui a comprarli se non in quantità insufficienti, questo però succedeva anche prima solo che all’inizio l’acquisto dei vaccini era più difficoltoso perché la produzione dei medesimi era inferiore rispetto ad ora, però io, non voglio dare delle colpe particolari a Draghi, ma come dicevamo prima, il modello italiano, che dipende dall’Europa nel tutto e per tutto, è un modello debole, molto fragile. Adesso noi avremo questi quattrini che arriveranno dall’Europa, mi sembra 200 e rotti miliardi, non capisco perché si debbano sempre usare dei termini in inglese che poi sono imperfetti, però non è che sono soldi che qualcuno generosamente ci regala, sono prestiti. Io quando faccio un debito, non canterei più vittoria ma piangerei, perché fare un debito non mette allegria secondo me, poi come li investiremo? Io temo molto che saranno soldi buttati via come spesso è accaduto in Italia, che si fanno degli stanziamenti che non vengono utilizzati o vengono utilizzati dopo 10 anni, intanto il paese invecchia, non si ammorderna e tutte queste incidono poi sulla salute pubblica, salute non intesa come problemi fisici, ma proprio avere un’efficienza pubblica che non abbiamo”.
In Italia non mancano le idee, manca proprio la velocità nell’eseguirle, abbiamo una serie di riforme ferme li, quella della pubblica amministrazione, la burocrazia che deve snellita, la riforma sulla magistratura, il problema è che ci sono proprio problemi nelle fondamenta, come una casa bellissima che poi crolla.
“Si il problema è esattamente questo, per parlare di riforme esiste anche un giornale da qualche anno che si chiama il riformista, tutti i politici si sciacquano la bocca con riforme, riforme ma io non ne vedo mai una che non sia peggiorativa della situazione vigente e questo ovviamente ti fa perdere ogni entusiasmo e ogni fiducia, la riforma della giustizia, io ne sento parlare da 30 anni, ma nessuno mai ha fatto niente e nel frattempo la magistratura si è lasciata un po’ andare. Io tra l’altro di queste vicende dei giorni nostri, non ho capito niente, confesso che mi sfugge il nocciolo della questione, mi sfugge che molte sentenze sono fuori dalla logica e quindi non si può non criticare l’azione dei magistrati, che più che litigare tra loro, accusarsi a vicenda, di fare dei processi, magari dopo 25 anni, questo dimostra che siamo davvero fuori da ogni logica”.
Una domanda invece sulle amministrative, sono latitanti anche lì i politici?
“Il fatto che a Roma si riproponga la Raggi, anche li è un segno di decadenza senza freni perché lo sanno tutti che i romani sono scontentissimi della raggi, basta vedere le strade che sono piene di spazzatura, di rifiuti, che nessuno riesce diciamo a smaltire, per un semplice motivo, che a Roma non esistono gli inceneritori, tutta l’immondizia viene trasportata all’estero per essere smaltita e questo comporta anche dei costi mostruosi. La città è sempre sporchissima e la Raggi non è stata in grado di sistemare le cose, ma anche per altri aspetti la Raggi ha fallito, riproporla significa perdere per il movimento 5 stelle, anche perché vuoi mettere i 5 stelle, che in seguito a politiche interne ha perso consistenza, quindi li non ce la farà. Adesso fanno il nome di Gualtieri e quello potrebbe riuscire a fare anche qualche cosa, il centro destra non ha alcun candidato come sempre e quindi non si possono fare previsioni se non si sa il nome del candidato. Per quanto riguarda Milano devo registrare una cosa anche ridicola, io stesso avevo suggerito di riproporre Albertini, che è stato un grande sindaco a Milano, lo sanno tutti e ogni milanese dice che quello era un sindaco vero che ha fatto cose ottime, rendendola una delle città tra le migliori in Europa. E invece, non so per quale motivo, Albertini non è stato accolto come avrebbe meritato, per cui si è giustamente seccato e si è ritirato, prima di candidarsi. Se diciamo il centro destra che potenzialmente con Albertini a Milano vincerebbe facilmente, invece non avendo Albertini non vi sono candidati alternativi che siano affidabili e pertanto Milano resterà alla sinistra, dopo di che il centro destra perderà anche la regione, che come sappiamo è stata travolta da mille polemiche, quelli di centro destra si devono rassegnare alla propria imbecillità. I meriti della sinistra ci saranno, ma io non li vedo, ma hanno dei candidati che tutto sommato sono conosciuti, perché Sala, io non lo sopporto per via delle ciclabili e mille altre iniziative che non condivido, però ci sono altre persone che lo amano per le ciclabili, monopattini e altro e lo voteranno”.
Visto che abbiamo parlato di crisi politica, abbiamo visto un episodio che ha visto protagonista Fedez perché ha preso posizione sul DDL Zan, facendo nomi e cognomi, però tutti hanno seguito Fedez, diventando un riferimento politico, ma dovrebbero in qualche modo essere i politici a dettare la direzione.
“Se è un uomo di spettacolo a fare un discorso politico, è normale che vi siano ricadute sulla politica, non è che mi scandalizzi questa cosa, così come non mi scandalizza che uno come Fedez dica quello che pensa. Se lo invitate ad una manifestazione pubblica e gli mettete in mano un microfono, è chiaro che lui ha il diritto di dire quello che pensa, senza concordare i suoi discorsi con la Rai per esempio, quindi io non ho nessun rimprovero da muovere a Fedez, naturalmente io non la penso come lui, ma questo cosa vuol dire? Ognuno dice la propria, non è obbligato a pensarla come me, così come io non devo pensarla come lui però sono convinto che abbia il diritto di dire quello che vuole. Se poi le sue dichiarazioni vengono amplificate per colpa dei mezzi di comunicazione, la colpa non è certo di Fedez, ma dei mezzi di comunicazione”.
A proposito di politicamente corretto, hai sentito di Biancaneve e del bacio del principe azzurro?
“Certo, io ho già risposto che Biancaneve era una zoccola che si è fatta 7 nani addirittura, quindi poco cambiava il bacio del principe. È una favola che tutti hanno visto, pur di non studiare io vedevo anche quelle schifezze li. Il principe azzurro magari non esiste, magari esiste quello verde, bisogna ripiegare”.