Sodalizi tra i diversi partiti politici che storicamente non seguono il dualismo. Tutte le bufale circolate sugli incendi in Australia e sulle immagini dell’attacco iraniano alle base Usa.
Nella nuova puntata di Check Point, in onda ogni settimana su Le Fonti Tv e condotta da Annalisa Lospinuso, è stato affrontato lo spinoso tema delle alleanze “insolite” che da decenni sostengono i governi in carica. Carlo Canepa, della redazione di Pagella Politica, il sito di fact checking con il quale è stata realizzata la trasmissione, ha parlato della dichiarazione del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini (Pd): “Dal 2011 quasi tutti i governi sono nati fuori dallo schema di linearità precedente, sono nati attraverso cambiamenti, maggioranze parlamentari diverse”. In base alle verifiche effettuate da Pagella Politica, l’affermazione risulta essere fin troppo prudente, per questo motivo abbiamo assegnato un “C’eri quasi” a ministro.
Per la sezione “Il numero della settimana”, è stata analizzata la pagina Facebook di Matteo Salvini che, secondo il leader della Lega, avrebbe superato i quattro milioni di seguaci, diventando una delle più seguite in Europa. In realtà, sebbene sia il politico più gettonato sui social italiani e anche il più seguito del Vecchio Continente, ha numeri ancora ridotti in confronto ad altri personaggi europei, al di fuori dal contesto politico.
Continuando a monitorare il lavoro del Governo e le promesse fatte al momento dei suo insediamento, questa settimana si è parlato del reddito di cittadinanza. Sul Blog delle Stelle, l’organo di informazione ufficiale del Movimento 5 stelle, è stato scritto che l’Istat ha certificato che “le politiche del lavoro messe in campo dal M5s con il decreto Dignità, quota 100 e reddito di cittadinanza rappresentano davvero un incentivo alla creazione di nuova occupazione”. Nel corso della puntata, insieme con Carlo Canepa, è stata smontata questa dichiarazione e assegnato un “falso”.
La sezione “Bufale e debunking” questa settimana è stata dedicata agli incendi in Australia e a tutte le mezze verità pubblicate dai nostri politici sull’accaduto, nella speranza di ottenere più like sui social. Anche sulla foto dell’attacco iraniano a basi militari Usa è stata fatta chiarezza.