Continua l’impegno mensile dell’Osservatorio permanente D&I di Le Fonti avviato l’8 marzo scorso in occasione della Maratona televisiva #lefonti8marzo “Donne e Lavoro”. Tre mesi dopo, torniamo a monitorare i dati dei nostri settori di riferimento: legal, asset, assicurazioni, società quotate.
Milano, 8 giugno 2021 – Continua l’impegno mensile dell’Osservatorio permanente D&I di Le Fonti avviato l’8 marzo scorso in occasione della Maratona televisiva #lefonti8marzo “Donne e Lavoro”. Nessun movimento nel ranking “quote rosa” dei più grandi studi legali italiani. O meglio, si segnala un nuovo partner di genere maschile per Pavia e Ansaldo che abbassa la percentuale delle donne sul totale (24%) scendendo al quarto posto in classifica. Se l’unico movimento che “sposta gli equilibri” del ranking è quello che riguarda Pavia e Ansaldo, nel mercato legale non mancano, anche in quest’ultimo mese, iniziative “pro o contro” la lunga strada che dovrebbe portare anche l’avvocatura nei binari del sistema “diversity&inclusion”. Da segnalare la nascita di FGALEX, boutique legale costituita in forma società tra avvocati, già di per sé innovativa, ma che soprattutto ha una presidente donna, Camilla Cionini Visani, e dieci soci di cui sei donne. In maggioranza come succede in davvero pochi studi legali. In senso opposto, le promozioni che hanno coinvolto Gattai Minoli Agostinelli & Partners: cinque nuovi counsel, tutti uomini. Lo studio è comunque sul podio del ranking Le Fonti Legal perché le nomine non hanno riguardato partner. Se è questa la direzione, però, potrebbe perderlo molto presto.
Nell’asset management pochi cambiamenti all’orizzonte sul tema del gender gap, ma se andiamo a vedere bene c’è chi si distingue per la propria propensione ad incentivare l’uguaglianza di genere. Si tratta in questo caso di Carmignac, boutique d’eccellenza e nota per alcuni dei suoi fondi considerati tra i top e punto di riferimento su alcune asset class. La società francese ha sempre dimostrato, fin dalla sua nascita, una particolare propensione agli investimenti ESG, ancora prima che la sigla divenisse un termine comune. Proprio su questo Carmignac ha sempre puntato e, oltre alle più note dinamiche di sostenibilità aziendale, ha sempre puntato sull’inclusione e le pari opportunità. Ad oggi due terzi del patrimonio gestito attraverso i propri fondi è co-gestito da donne. Male invece Jupiter Asset Management. Secondo i dati rilasciati dal governo inglese sul web, attraverso un servizio che mira a monitorare le dinamiche del gender pay gap, all’interno della società, rappresentata in Italia dal Country Head Andrea Boggio, lo stipendio delle donne sarebbe inferiore del 23% rispetto ai colleghi uomini nelle medesime posizioni. In un periodo storico in cui soprattutto la finanza si fa promotrice di un cambiamento importante su più livelli, ma che mira a migliorare la vita di tutti, le distinzioni fatte da Jupiter Asset Managment stridono e si fanno sentire.
Nel comparto assicurativo è tempo di nomine. In BNP Paribas Cardif Alessandro Deodato passa alla guida del team italiano di Cardif, prendendo il posto di Isabella Fumagalli, diventata nuova responsabile della Divisione Private Banking & Wealth Management di Bnl Bnp Paribas. Passaggio di testimone anche in Vittoria HUB, Incubatore Insurtech dedicato all’Open Innovation di proprietà di Vittoria Assicurazioni: Gian Franco Baldinotti è stato infatti nominato dal CdA Presidente e Nicolò Soresina è diventato il nuovo CEO.Si respira quindi aria di cambiamento nel mondo insurance, un peccato però che il tema di genere non sia stato messo in agenda.
Mossa astuta di Tod’s, a riprova che investire nelle (giovani) donne ripaga. L’ingresso dell’imprenditrice digitale e influencer Chiara Ferragni all’interno del Cda del gruppo calzaturiero e di pelletteria guidato da Diego Della Valle fa volare in borsa il titolo dell’azienda, che ha registrato nell’ultimo mese un aumento delle proprie azioni di +50%.
Meno bene invece per EssilorLuxottica, il cui CdA nomina Francesco Milleri e Paul du Saillant rispettivamente Amministratore Delegato e Vice Amministratore Delegato del Gruppo. Entrambe le notizie sono segnali delle direzioni che le aziende possono prendere; solo chi riconoscerà nella diversità e parità di genere un asset imprescindibile resterà nel lungo periodo competitivo sul mercato.